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Fare la differenza: alluminio, carta e organico
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Fare la differenza: alluminio, carta e organico

Consigli per smaltire questi materiali in modo corretto

Parliamo ora di come riciclare alluminio, carta e organico attraverso alcune linee guida.

La maggior parte degli imballaggi in alluminio è identificata dai simboli "ALU" o "AL". Attenzione perché alcuni di questi possono essere realizzati anche in acciaio, materiale contraddistinto dalla sigla "AC".

Alluminio e acciaio

 

La maggior parte degli imballaggi in alluminio è identificata dai simboli "ALU" o "AL".
Gli oggetti più comuni sono lattine per bevande, bombolette di vernice, deodoranti, scatole e vaschette per alimenti, coperchi di yogurt, tubetti di maionese e senape e tappi per bottiglie di olio, liquidi e bibite.
Attenzione perché alcuni di questi possono essere realizzati anche in acciaio, materiale contraddistinto dalla sigla 'AC'.
Se hai dei dubbi, per evitare di confonderli puoi fare una prova usando una calamita: l'alluminio è infatti amagnetico e non la attirerà.

Carta

 

La carta è fatta di cellulosa e, grazie alla raccolta differenziata, viene riutilizza per fabbricarne di nuova.
Questo permette un risparmio enorme in ambito di risorse naturali in quanto per produrre una tonnellata di carta occorrono 15 alberi, 440.000 litri d'acqua e 7.600 kilowatt di energia elettrica.
Tra le cose da buttare in questa categoria ci sono giornali, block-notes o altri supporti per scrivere, scatole, cartoni e cartoncini.
Non tutta la carta è adatta al riciclaggio: meglio evitare di buttare nel bidone della raccolta differenziata i contenitori cartacei di prodotti pericolosi, carte sintetiche (etichette autoadesive, mappe stradali e carte da parati) e ogni involucro che sia stato sporcato, come il contenitore per la pizza e i fazzoletti usati.
Questi ultimi puoi buttarli nell'organico, come ti spiegheremo nel prossimo paragrafo.

Umido e 'generico'

 

In questo contenitore andranno tutti i rifiuti biodegradabili della cucina: avanzi crudi o cotti di alimenti, fondi di caffè, filtri di tè, scarti di frutta e verdura, gusci delle uova, pasta, riso e farina, fiori recisi.
Questo tipo di rifiuto è molto utile perché sarà trasformato in humus, il concime organico utilizzato in agricoltura e per la concimazione di piante e fiori.
Nei rifiuti generici vanno invece pannolini, cibi liquidi (quali il brodo o il soffritto), medicinali e ovviamente tutti gli altri oggetti e accessori che non rientrano nelle categorie già descritte.
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